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Le principali malattie del Naso e dei Seni Paranasali


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La modalità respiratoria normale è quella nasale. Infatti durante il suo passaggio attraverso le narici, l’aria subisce delle modificazioni indispensabili per renderla idonea al suo transito nell’albero bronchiale. Si capisce bene perchè qualsiasi alterazione della respirazione nasale estenda la sua influenza a tutto l’apparato respiratorio e cardiovascolare. Si possono avere fondamentalmente due tipi di problemi: le ostruzioni nasali di tipo meccanico e quelle dovute ad una malattia della mucosa.

Le ostruzioni meccaniche sono sostanzialmente legate ad alterazioni anatomiche congenite, a deviazioni del setto e/o aumento di volume della mucosa di alcune strutture dette turbinati.

In questi casi può essere indicato un intervento chirurgico di settoplastica e/o una riduzione del volume dei turbinati con radiofrequenze (coblator®). 

Quando c’è una malattia cronica della mucosa nasale, si ha una rino-sinusite. Questa eventualità può dipendere da diverse cause: allergia, infiammazioni croniche, malattie del sistema respiratorio. 

La mucosa nasale può aumentare di volume occupando, più o meno completamente, le cavità paranasali e dei polipi possono occupare parzialmente o totalmente le fosse nasali impedendo la fisiologica respirazione con il naso. In questi casi può essere indicato un trattamento chirurgico endoscopico. In questo modo si libera il naso dall'ostruzione, si ripristina una respirazione nasale e si può iniziare una terapia medica di supporto.

 


SETTOPLASTICA.

La plastica del setto nasale è un intervento chirurgico che eseguo in anestesia generale, la sua durata è di circa 20’, il paziente può essere dimesso la sera stessa con un tamponamento nasale che verrà rimosso dopo circa 48-72 ore. L’intervento consiste nella rimozione di tutte quelle alterazioni del setto nasale che ostruiscono il passaggio fisiologico dell’aria. Queste possono essere sia cartilaginee che ossee. Tale intervento chirurgico non deve essere confuso con la rinoplastica che consiste nel rimodellamento, per fini estetici o ricostruttivi, della piramide nasale (la parte esterna del naso). I due interventi possono eventualmente essere eseguiti contemporaneamente.

 

RIDUZIONE DEL VOLUME DEI TURBINATI CON RADIOFREQUENZE (COBLATOR®).

Il coblator® è uno strumento che permette (con appropriati manipoli) la somministrazione sottomucosa di radiofrequenze che danno luogo ad una riduzione cospicua del volume della mucosa dei turbinati. Questo trattamento viene praticato con una anestesia locale e senza ricovero ma può anche essere un trattamento che integra una settoplastica. Il trattamento con il coblator® può essere ripetuto qualora fosse necessario.

 

CHIRURGIA ENDOSCOPICA DEI SENI PARANASALI.

Per chirurgia endoscopica dei seni paranasali si intende una tecnica chirurgica che si avvale della visione endoscopica del campo operatorio e di una strumentazione microchirurgica dedicata. Con essa è possibile raggiungere, in visione diretta, le cavità paranasali asportando la mucosa degenerata nel rispetto delle strutture anatomiche e quindi del funzionamento del naso. Questo tipo di intervento prevede una anestesia generale ed una ospedalizzazione che varia a seconda del tipo di procedura necessaria nello specifico caso clinico. Il paziente avrà dei tamponi nel naso che porterà per circa 72 ore.

 

SISTEMA ENTELLUS®

La ricerca tecnologica, che spinge a  modifiche continue degli approcci chirurgici, si riflette anche su quelle tecniche che già di per se nascono per ridurre l’invasività dell’atto chirurgico.

Affiancata all’uso degli endoscopi si è sviluppata, per il trattamento di alcune sinusopatie croniche una tecnologia che riduce ulteriormente l’invasività della procedura chirurgica: il Sistema entellus®.

Questo è un sistema brevettato costituito da una sonda con un palloncino che viene  inserita  nei seni paranasali sotto guida endoscopica. Una volta che la sonda è in posizione viene gonfiato il palloncino con un liquido portato ad una pressione di diverse atmosfere. In questo modo si ottiene la dilatazione dei canali ossei che mettono in comunicazione i seni paranasali con la fossa nasale, ripristinando una normale aereazione della cavità paranasale ed il fisiologico drenaggio delle secrezioni verso la fossa nasale. Con la medesima sonda è anche possibile effettuare un lavaggio del seno paranasale interessato dall’infiammazione. Questa procedura si effettua in anestesia generale e non richiede un tamponamento nasale. Generalmente viene eseguita in regime di ricovero giornaliero. Nei giorni seguenti alla procedura non sarà necessario prendere particolari precauzioni. L’unica prescrizione riguarderà le lavande nasali che verranno eseguite per un paio di settimane.


 

CHIRURGIA ENDOSCOPICA DEGLI ADENOMI IPOFISARI

La chirurgia endoscopica giorno dopo giorno allarga sempre di più i suoi orizzonti. Infatti con la  collaborazione con i colleghi neurochirurghi l’approccio endoscopico endonasale è utilizzato per la chirurgia dell’ipofisi. Fino al suo avvento la chirurgia dell’ipofisi prevedeva un accesso attraverso la fossa cranica anteriore e quindi tutte le complicanze e difficoltà ad esso connesse. Con l’endoscopia l’accesso avviene attraverso il naso ed in particolare attraverso il seno sfenoidale la cui parete posteriore costituisce la parete anteriore della sella turcica sede dell’ipofisi. Questo tipo di approccio è estremamente meno rischioso ed invasivo di quello classico ed il periodo post operatorio è estremamente abbreviato dall’uso di questa tecnica.

 

DCRS ENDOSCOPICA ENDONASALE

Allo stesso modo si procede attraverso il naso per la soluzione chirurgica di una patologia cronica che interessa il sistema lacrimale. La dacriocistite cronica genera un’ostruzione delle vie lacrimali a livello del sacco lacrimale. Il sintomo principale è costituito dalla continua lacrimazione dell’occhio. Una volta certi della diagnosi, che cioè l’ostruzione è effettivamente a carico del sacco lacrimale, si può procedere ad una dacriocistorinostomia endoscopica endonasale.  Fino a qualche anno fa l’intervento veniva effettuato dall’oculista con un accesso esterno, quindi dalla cute del volto. Oggi si procede, con un un accesso endoscopico, dall’interno del naso e  quindi senza cicatrici. Si mette in comunicazione il sacco lacrimale con la fossa nasale ripristinando così il flusso delle lacrime. L’intervento si effettua in anestesia generale con un ricovero giornaliero. Può essere necessario portare un piccolo tampone nasale per 24/48 ore. Per circa 3 mesi sarà tenuto in sede un tutore siliconico delle vie lacrimali.

 

RIPARAZIONE DELLE FISTOLE LIQUORALI

Sempre per via endoscopica endonasale si procede alla riparazione di quelle soluzioni di continuo del pavimento osseo della fossa cranica anteriore che si chiamano fistole liquorali. queste fistole posso essere congenite, traumatiche o iatrogene. In ogni caso costituiscono una porta per le infiammazioni delle membrane che avvolgono il cervello (meningiti) e quindi la plastica di chiusura è indispensabile. La riparazione endoscopica viene effettuata, in anestesia generale, utilizzando materiale biologico prelevato dal paziente stesso.

 

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